Conosciamoci!

La mia storia.

Quando ero bambina il gioco che preferivo era “facciamo che ero”...e nella mia immaginazione c’erano sempre tre cose: un’insegnante, una venditrice, una maga che aveva per amici ed assistenti degli animali magici.

I percorsi della vita mi hanno portata a sperimentare tante realtà, apparentemente a volte senza un reale nesso di senso una con l’altra...finché, ad un certo punto, ho capito.

Tutto ciò che avevo fatto, le scelte, le direzioni, gli incontri, gli studi, le esperienze, mi stavano portando a ri-scoprire il mio dàimon: quell’essenza di cui parlavano i greci, che ti motiva in ogni cosa che fai anche quando non la capisci, e che ti fa sentire privo di senso quando te ne allontani...ecco, era proprio lui che semplicemente mi richiamava a sé.

Quando ho finalmente ricordato chi ero, ho dato vita – a quel punto senza alcuna difficoltà e resistenza– alla mia opera, che è il grande progetto che custodisco con attenta cura, cercando di alimentarlo in ogni istante della mia vita.

Quindi mi sono “ricordata” di essere una insegnante - e la formazione occupa buona parte delle mie giornate -, una venditrice – l’aspetto imprenditoriale del mio progetto è una grande e divertente sfida – e di essere una maga: sia nella formazione che nelle consulenze di tipo antropologico quello che cerco di fare costantemente è trasformare, ovvero attuare un vero e proprio processo alchemico di trasmutazione.

(Per quanto riguarda gli animali magici...ne parleremo a voce, se avremo il piacere di fare del cammino insieme!:-)

Molto spesso le persone che non mi conoscono chiedono: “ma esattamente, in che cosa consiste il tuo lavoro?”

Potrei scrivere pagine e pagine per descrivere tutto quello che si può fare in un percorso di formazione e di consulenza antropologica, sia a livello individuale che professionale. Preferisco però provare a fare sintesi: affianco le persone nel loro percorso di riscoperta delle loro potenzialità e della missione della loro anima. L’unica cosa che mi interessa è provare a suggerire gli strumenti per ricontattare il dàimon, cioè il talento, la missione, la vocazione, il senso dell’esistenza. Ognuno di noi ne ha uno: tanto più lo dimentichiamo, tanto più vivremo nella depressione e nell’angoscia. La mia missione è quella di facilitare questo re-incontro, perché credo profondamente che ogni essere umano abbia il diritto di vivere bene, al di là di tutto ciò che può succedere nel corso di una esistenza.

Ho messo a punto un percorso integrato, che accolga in sé insegnamenti e spunti eterogenei, senza alcuna preclusione: per me ciò che conta è il risultato.

Conoscere le lingue straniere e stare a contatto da molti anni con persone di provenienze e culture diverse mi permette di avere un atteggiamento di “osservazione” e mai di giudizio; la mia prima formazione di storica dell’arte mi aiuta ad avere sempre come obiettivo la bellezza e l’armonia, che spesso nasce dal caos più totale. Oltre a questo, lo studio delle immagini che porto avanti da oltre vent’anni è diventato il principale strumento del mio metodo, che sempre si avvale di immagini per far emergere ogni tipo di questione esistenziale o professionale.

Il master in consulenza filosofica e antropologica che ho conseguito a Roma mi ha permesso di creare un metodo preciso, basato sulla osservazione, sulla analisi del pensiero, sulla indagine delle credenze e dei condizionamenti – familiari, culturali, politici, religiosi – aprendomi letteralmente a nuovi scenari e possibilità, e integrando quindi immagini, simboli, archetipi, pensieri, idee.

Quello che amo profondamente è provare a sondare i misteri della vita con parole semplici. Mi piace aiutare le persone a trovare i loro personali strumenti per sentirsi comprese, per buttare luce sui nodi esistenziali che tutti prima o poi incontriamo, e per essere motivate al cambiamento e alla trasformazione. Tutto questo mi dà energia ed entusiasmo per alzarmi alla mattina.

Il mio progetto non è una terapia, perché le persone che vengono da me non hanno patologie. Il mio progetto è la riscoperta di una essenza, ed ogni individuo è un viaggiatore. Si parte insieme e non si sa dove si arriva. E il più delle volte si decide di continuare il viaggio al di là della meta.

Tutto questo e molto altro è ciò che porto con me ad ogni percorso di formazione e ad ogni incontro di consulenza.

E continuamente integro il mio progetto con quanto di nuovo scopro nel contatto con gli altri e, molto semplicemente, con l’esperienza della vita.

Grazie per aver letto la mia storia,

Arianna

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